SOGNI PROFETICI
LA VISIONE DEL SANTUARIO

 

 

Tra il 1988 e il 1989 Rosario ha fatto tre sogni in cui vide sia la cappella che il santuario ultimati. Ma lasciamo la parola a Rosario riportando un brano da una lettera inviata al suo direttore spirituale che ha acconsentito alla pubblicazione.

"……..parlando di tre miei sogni fatti tra il 1988 e il 1989 i quali con il tempo hanno acquisito ai suoi occhi sempre maggiore valore profetico e soprannaturale.
Infatti, nel primo sogno ho visto il tempietto-cappella così come è ora costruita.
Nel secondo e nel terzo vidi il complesso del Santuario con un portico circolare sorretto da colonne che da terra includendo nel suo semicerchio il tempietto andava ascendendo verso una grande Basilica la quale poggiava su un esteso edificio quadrangolare con annessi i servizi per il Santuario, ossia per i pellegrini, per i malati, per comunità religiose, ecc.
Della Basilica vidi pure l’interno composta da tre navate e da due grandi cappelle laterali a guisa di transetto, inoltre vidi una ventina di camerette simili a cellette aperte su di un lato che contenevano ognuna gruppi statuari raffiguranti i 15 misteri del S. Rosario: il quinto mistero doloroso coincideva con una delle due cappelle maggiori che era pure l’altare del Santissimo Sacramento.
Ma a quel tempo qualcosa non tornava, infatti c’erano delle camerette del S. Rosario in più, e inoltre nell’altra cappella maggiore non vidi nulla, anzi, non potei vedere nulla giacché da essa si sprigionava una grande luce sfolgorante. A quel tempo nella mia ignoranza pensai che quelle camerette in più potessero fungere da stanze per le confessioni pur esistendo tanto spazio altrove.
Della grande cappella sfolgorante di luce non sapevo che cosa pensare. Riguardo a questo fatto, mi capitò di parlarne a P. Buccheri il quale mi disse o mi fece capire in modo malcelato che quell’altra grande cappella avrebbe dovuto custodire i miei resti mortali e che il Signore per non farmi montare in superbia non mi aveva fatto vedere nulla. La spiegazione non mi convinse affatto, anzi feci una riflessione scherzosa in mente: "Sicché quello che mi volle celare il Signore me lo vuole rivelare P. Buccheri!". Dunque, per me l’enigma restò insoluto.
Col passare degli anni conobbi il buon Architetto Gregorio Pulvirenti, il quale con la sua accentuata sensibilità alla dimensione spirituale e religiosa che lo hanno spinto verso l’architettura sacra mi ispirò fiducia e a poco a poco gli feci conoscere il contenuto di questi sogni attraverso degli schizzi su carta.
Devo dire sin da qui che non ho mai attribuito a questi sogni un’eccessiva importanza, ma che essi si sono imposti da sé. Nonostante li avessi raffigurati con estrema semplicità e imperizia l’architetto rimase fortemente colpito dell’equilibrio e dell’armonia della struttura architettonica in sé, dell’idea insomma. A seguito di ciò, l’architetto che già era stato incaricato dal Comitato Regina Pacis, iniziò lo studio, la progettazione e la realizzazione del tempietto-cappella sulla roccia delle apparizioni, sulla scia del primo sogno tenendo sempre presente in mente e nel cuore, oltre che sulla carta, tutto l’insieme dell’opera indicata nei tre sogni.
Ci furono segni evidenti che questa era la volontà di Dio. Basti pensare, faccio solo un esempio, che al tempo dell’approvazione da parte della Commissione per l’Arte Sacra il progetto era già in procinto di essere scartato e che passò per il voto di una sola persona, un sacerdote appena tornato dalla Spagna.

Riguardo a quell’enigma insoluto, con la Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae del Santo Padre e che aggiungeva i cinque Misteri della luce, il nodo fu sciolto.
Ora tutte le camerette del S. Rosario hanno il loro senso e l’altra grande cappella può fungere da primo mistero della luce e nel frattempo da luogo che accoglie il fonte battesimale, sicché i due sacramenti Battesimo ed Eucaristia stanno l’uno di fronte all’altro, ricordati dal sangue e dall’acqua sgorgati dal fianco trafitto di N. S. Gesù Cristo (Gv 19, 31 e ssg.) ritenuti da molti padri pure il segno della Chiesa, nuova Eva che nasce dal nuovo Adamo".

 

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